STRANO MONDO

Mi garbin tanto di più l’animali che dell’omini; se po’ l’omini ènno ‘ ppolitici…per forza mi garbin di più l’animali delle bestie.

(Ogni riferimento a persone, cose, o presidenti der consiglio è puramente intenzionale).



Ir mondo è proprio istrano, sta a sentì:
mi more ir cane; nissuno ne discore,
nimmo ne parla o te ne viene a ddì
(e la tristessa rimane ner mi cuore).

Avesse a mori r can der presidente
(o, bada bèn, dìo dell’animale,
di vello a vattro ssampe per intende),
lo sentiresti dì ar telegiornale

mattina e sera armen per quattro dì
e se n’avrebbin tutti propio a mmale.
O, bada bèn, facciamosi a capì:

sarebbin tutti tristi e ciondolon
ch’è ito all’artro mondo l’animale,
invece d’èsse stianto r su padron.


dalla fioraia

du' dita di vino

i' llume d'Aladin

la mosca

la pomarola

l'ergastolo

strano mondo