PIGRISSIA

Questa doveva essere un indovinello, ma mi è venuta fuori una barzelletta per il finale a sorpresa. L'ho presentata al concorso di Porcari 2005 dove ha vinto il 2° premio vernacolo.



N’hó ‘hiesto se voleva fà dù passi;
andà n po’ fòri, sgranchissi n pöhettin….
Stà sempre n casa e n fà che rimpinzassi.
Ni gioverebbe mòvesi n tantin.

Lé s’è guardata ben dall’accettà:
s’è rigirata, ha guàrdo n po’ d’intorno
e è ritornata a céccia sul sofà
dov’èra istata già per tutto ‘l giorno.

Anco se fòra c’è n bel frescolin,
seóndo me ni giova n popò d’aria.
Hò pròvo a ‘nsìste per un bel pohìn,
ma n c’era verso; lé, era ‘ontraria.

Hó tènto ‘olle bòne e le ‘attive;
ma visto che n serviva propio a niente
mi sono ditto “vivi e lascia vive”.
(Almeno ti ‘hiappasse n’accidente!).

Io l’hó lasciata a còce nel sù brodo
e sono ito a letto n po’ incacchiato.
Hó dòrmo male, lì con questo chiodo…,
in fino all’alba che mi son švegliato.

Lé mi guardava mogia, era avvelita,
la ‘oda fra le gambe incantonata;
e infatti c’era lì verso l’uscita,
di ‘ontro della porta, na pisciata.


ir pescatore

ir can d'Ilaria

la vicina inviperita

pigrissia

povera bestia

strano mondo