REGINA

E doppo avé caàto bignerà anco pulissi no?

Un vò fa pubbricità, ma io su certe ‘ose son fissato: pasta Barilla, maionese Carvé e carta…



oh , mia
sei ‘na ‘arta sopraffina.
Sei lunghissima e compatta,
cellulosa pura: ovatta.
Del seder sai fà splendore;
sei fra tutte la migliore.

Io mi sento più protetto
quando r cul, con te, mi netto
perché son nella certessa
che lavori con destressa
che pulisci con dovissia
dando al culo la delissia.

La tu’ fibra mai si straccia
non sei fatta di robaccia;
te non cedi, non ti stianti
e anco ‘ dditi, tutti ‘uanti,
restan puri ed inviolati:
dalla cacca mai sfiorati.

E che dire der piacere
che si prova po’ ar sedere
ner sentì con quanta cura
gratti l’ano: che premura!
Non c’è dubbi, mia divina,
della ‘arta sei .


la scureggia

lìtia fra fratelli

ir comodo

regina

le fogne