Pino trebesto

Sotto la pòi legge, ma se stiacci vàla pòi anco sentì.
(è come pagina 777, ma per e ccei)




PINO SI PRESENTA

- Pronto radiomarciapiede …

- Ciao ma per e bamboretti un fate nulla? io v’ascorto sempre ora che sono a casa che mi fate ride, ma è tutta roba da grandi.

- A bèh effettivamente ad una rubrica per bamboretti un ci s’era mai pensato, bravo… come hai detto che ti chiami?

- Un ve lo dico

- Come non ce lo dici e perché?

- Perché po’ mi caate lì come fece la maestra il secon.. no terzo anno della prima che venne la maestra nova e comincio a chiede a una bimba: come ti chiami? E quella – ni rispose Margherita. E la maestra ni chiese oh che bello che è il nome perché ti hanno messo quel nome lì? E la bimba ni disse: Perché siccome appena nata un petalo di margherita mi è finito sulla testa. E la maestra ni disse: Oh che bello e tu bambina come ti chiami? ni chiese a un’altra bimba. E lé ni disse: Violetta. Che bello ridisse la maestra e perché ti hanno messo questo nome? E la bimba ni rispondiede: perché appena nata un petalo di violetta mi è finito sulla testa. Oh che bello riridisse la maestra e te come ti chiami? mi chiese a me. E io: Pino. E la maestra un’ha neanco aspettato che ni dicessi che era perché il mi nonno si chiamava Giuseppin che ha subito càmbio discorso e ha incominciato a parlà e e me m’ha caato lì come se….

- O, calma calma calma, comunque Pino, il fatto…

- Chi te l’ha ditto?

- Chi me l’ha ditto cosa, che non è un gran problema?

- Che mi chiamo Pino.

- Beh, sai, qui a radiomarciapiede siamo un po’ indovini…Ma raccontaci di te, allora vai a scuola hai detto.

- Si ora sono in un collegio in Inghilterra un coll… college come dicino là, bello di lusso tutti l’insegnanti hanno una bella uniforme bianca…

- Caspita ma il tuo babbo che mestiere fa?

- È carabiniere nell’arma

- Ma… e può permettersi quel college lì? Come si chiama?

- Si chiama pis.. pisc.. micio, micio, micio, gatto gatto, nth, nth, nth, nth, pss, pss, pss ec… ec… ecco ecco: psichiatric hospital coll’acca maiuscola davanti; Hospital. Beeeeelle le caprette tutte belle pelose che brucano l’erbetta. Io penso che sono belle anche quando non brucano. Però cianno le corna che sembrano il diavolo allora io le guardo soltanto dal di dietro che non ne le vedo, sennò dalla pancia in giù. Te come le guardi?

- Io… ma cosa c’entro io io, e poi non ho caprette… e… non le guardo! Ma dimmi una cosa, come mai ti hanno messo in quiel college, qui a Lucca non c’erano insegnanti di sost… mmmh, uummmh… non insegnavano bene?

- Si si e io ero anche bravo. Una volta il primo giorno di scuola la maestra chiese chi sapeva l’alfabeto e io me lo ricordavo dall’anno prima e anche da quello di prima di prima e ne l’ho dette tutte : A B C P T V Z io solo eh l’ho sapute e poi quando ni ho chiesto a mamma se io le sapevo perché ero bravo o perché son figlio d’un carabiniere m’ha detto che è perché sono bravo. Un’altra volta sei o sette anni fa, mi pare che ero già in seconda però, la maestra ha chiesto chi è che sapeva quanto fa due più due e io solo l’ho saputo e mamma ha detto che è perché io sono bravo che il babbo carabiniere non c’entra nulla; però quando n’ho chiesto a mamma come mai tutti i mmi compagni cianno il pipino corto corto e io ce l’ho lungo ha detto che un conta nulla né èsse bravi né èsse figlioli di carabinieri: è soltanto perché io avevo diciott’anni e mmi compagni sette allora ho capito che il pipo è lungo come l’età.

- si via, ho capito dai; ma dimmi una cosa hai detto che sei in collegio in Inghilterra, come ti trovi i tuoi compagni sono più vecchi di te, sono…

- no sono tutti più o meno di quattordici anni qualcuno quindici… sedici…c’è un bimbo solo di sei anni; è uno che camina tutto curvo, coi capelli bianchi e la pelle grinzosa, che s’appoggia a un bastone… io sono fra i più grandi che ho diciotto anni.

- ma scusa, te non hai ventiquattr’anni? Prima ci hai raccontato che cinque o sei anni fa avevi diciotto anni… e poi, come fai a dire che quel bimbo lì ha sei anni.

- o come come faccio: dalla lunghezza del pipo no? Quel bimbo l’ha lungo sei centimetri e io diciotto.

- seeh, allora secondo te non esiste nessuno che ha sessant’anni no?

- si si, c’è il miccio del bidello che forse è anche più vecchio.

- maremma… ma sei scemo davero eh?

- mamma dice che scemo non lo è chi lo scmo non lo fa.

- seeh, ho capito vai, ma in collegio quanto tempo ci stai, vieni a casa tutti i mesi, com’è?

- no no l’ultima volta sono stato là tre anni di filato.

- ma i tuoi genitori ti vengono a trovare spesso?

- no no, mamma mi scrive quasi tutte le settimane, l’ultima volta mi ha mandato anche un regalo; un bel pacco col fiocco e una lettera che diceva. Aspetta eh, l’ho qui che l’ho in tasca, ora te la leggo: Caro Pino come stai? è un po’ che non ci si vede; due anni fa era il tuo compleanno e io non ti ho fatto neanche l’auguri e allora per chiederti scusa ti mando questo bel regalo che ho preso nel cassonetto giallo della caritas; siccome pesava un po’ troppo per risparmiare sul peso ci ho levato i bottoni; te li ho messi nella tasca di destra, basta che tu li riincolli e la giacca torna come nuova. Sai di cosa si tratta? Non te lo dico così hai una bella sorpresa quando apri il pacco. Ciao, la tua mamma che ti vuole tanto bene. Sapete cosa c’era dentro?

- Fammi pensare eh? Una bella giacca forse.

- oh, ma allora sète indovini davero.

- certo, certo, te l’ho detto no? Bella bella e appassionata la lettera della tu mamma. Si capisce proprio che è la tu mamma: da come scrive… cioè… dal bene che dimostra.

- sì sì la mi mamma scrive bene. Io l’ho messe via tutte le su’ lettere e ogni tanto quando mi sento un po’ solo le rileggo.

- Oh, bene, puoi leggerne qualcuna per noi, anzi: per tutti i bambini che ci ascoltano.

- sì sì, però quando sono al college un posso talefonà, se mi chiamate voi.

- toh, si può fare, allora si resta così.

- se si resta così un passa più nessuno.

- come sarebbe a dire?

- sono fermo in mezzo alla porta a gambe larghe.

- no.. ma… cioè… si… senti, ti richiamo così facciamo una bella chiacchierata OK?.

- sì sì OK

- ciao

- ciao.


Pino si presenta

le sorelle di Pino

il lavoro del babbo

la nuova casa

Pino diventa zio